Fonderia artistica a cera persa

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Chi Siamo

La fonderia artistica Salvadori Arte realizza opere d’arte in metallo come il bronzo, ottone, alluminio, acciaio inox e altre leghe, con il metodo tradizionale e millenario della fusione a “cera persa”. La gestione viene portata avanti fin dalla metà degli anni ’60 del secolo scorso dalla famiglia Salvadori, le cui tecniche e conoscenze sono state tramandate dagli antichi opifici metallurgici di Pistoia. Alcuni lavori realizzati dalla Salvadori Arte sono ospitati nei più famosi musei e collezioni d’arte, nonché in innumerevoli piazze e giardini delle città e metropoli nel mondo. Su commissione, la fonderia ha le capacità e le tecniche necessarie per realizzare opere d’arte personalizzate.

ABOUT

Fonderia d'Arte in Toscana

L

a fonderia artistica Salvadori Arte è situata a Pistoia, in Toscana, ed opera fin dal 1964. L’azienda produce opere d’arte, in bronzo ed altri metalli, con la tecnica della cera persa, operando in efficienti laboratori, dislocati tutti al piano terra in un unico capannone industriale con una superficie di 700 mq al coperto e di 600 mq di spazi esterni. Nella sua struttura è possibile eseguire opere di grandi dimensioni, avendo il capannone strumenti di sollevamento idonei per realizzare sculture fino a 6 metri di altezza, mentre nei suoi piazzali esterni è possibile andare oltre questa altezza

Fonderia d'Arte in Toscana

Alcuni lavori realizzati dalla Salvadori Arte sono ospitati nei più famosi musei e collezioni d’arte, nonché in innumerevoli piazze e giardini delle città e metropoli nel mondo. Su commissione, la fonderia ha le capacità e le tecniche necessarie per realizzare opere d’arte personalizzate.

400+

Opere Create

300+

Clienti

150+

Progetti Realizzati

100+

Riconoscimenti

Le nostre realizzazioni

Lo Zeus di Atene, i cavalli di S. Marco a Venezia, il Marco Aurelio del Campidoglio a Roma, le grandi sculture del Rinascimento, sono state realizzate con la stessa tecnica, che, nel tempo, non ha praticamente subito modifiche.
Consiste nel rivestire di cera, successivamente modellata, un supporto di terra refrattaria; un secondo spessore di terra viene applicato sulla cera, che viene così a trovarsi imprigionata dentro due masse.
Scaldando fortemente l'involucro così ottenuto, la cera fonde ed esce liquida dagli sfiatatoi appositamente praticati.
Nel sottile vuoto lasciato dalla cera, di solito pochi millimetri, viene colata la lega liquida, che raffreddando ed indurendo, dà la fusione.
La lega bronzea più frequente è composta di rame e stagno.
Essa permette di ottenere uno strato sottile ed uniforme.
A fusione avvenuta si procede a liberare la scultura dalle molte colate esterne ed a rifinire e cesellare le superfici.
Infine, attraverso varie ossidazioni e trattamenti termici, viene data al bronzo la patina desiderata.

La fonderia realizza opere per i più importanti scultori italiani e stranieri tra cui Roberto BARNI, Luigi ONTANI, Claudio PARMIGGIANI, Mario MERZ, Steven COX, Jorio VIVARELLI, Igor MITORAJ, Mark KOSTABI, Beverly PEPPER, Ilya KABAKOV, Leonid SOKOV, Grisha BRUSKIN, Umberto MASTROIANNI, Pericle FAZZINI, Domenico PALADINO, Daniel SPOERRI, Antonio MANZI, Robert MORRIS, Bino BINI, Fernando BOTERO, Giuliano VANGI, Edoardo BRUNO, Mario  CEROLI, Pawel ALTHAMER, Alexander KOSOLOAPOV, Caleb O'CONNOR e tanti altri.
Alcune sue fusioni sono ospitate nei più famosi musei e collezioni d'arte del mondo, nonché in innumerevoli piazze e giardini delle città d'arte.

Riflessioni sulla scultura

"Per fortuna nessuno - diciamo a Parigi o a New York -ha commesso l’inesattezza di sperimentare una scultura pura, che prescinda dalla visione e che si limiti ai piaceri tattili dello spigoloso, del rugoso, del vitreo, del metallico, del liscio, del convesso, del concavo e dello scabro. Un’opera scultorea è notoriamente visuale e quasi si potrebbe dire infinita, poiché possiamo contemplarla da angolazioni quasi infinite. Nel caso delle effigi equestri, raggiunge l’epopea.
In questo momento ricordo il Gattamelata e il Colleoni, quei due bronzi che si guardano dai confini di Padova e Venezia.
Ricordo in una piazza del Sud la statua di Lee, gli occhi rivolti verso il Nord.
Ricordo di aver toccato un petalo del fiore di loto su cui è seduto il Budda di Nara, alto e terribile.
Ricordo di aver toccato la Sfinge, che Erodoto vide e definì, carica di Sahara e di tempo.
Ricordo le grandi forme di Henry Moore, che stanno per diventare umane, e che non perdono la loro magia.
Ricordo infantilmente due leoni vittoriani di marmo, ai piedi di una scala di marmo, che giocano con serpenti nella sala di una stazione ferroviaria.
Le sculture sono corpi tra i corpi, sagome foranee che l’invenzione degli uomini cala tra gli altri che popolano lo spazio e la cui immagine, secondo l’idealismo, può essere lo spazio.
Curiosamente il suo carattere materiale accentua il suo carattere fantastico.
Ogni statua è un Gòlem.
Gli psicoanalisti hanno divulgato un gioco di società, che consiste nel chiedere ad ogni persona che cosa gli suggerisce una data parola.
Lascio scritto qui ciò che mi suggerisce la parola scultura."

Jorge Luis Borges

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